Le rotonde stradali, spazi anonimi, impersonali, ripetitivi rappresentano luoghi familiari del nostro tessuto urbano, attraverso i quali fluisce e scorre l’esistenza umana contemporanea.
Le rotonde come metafora dell’Antropocene, in cui l’esistenza è caratterizzata dal continuo fluire di un presente privo di direzione; infrastrutture intorno alle quali scorre la vita e dalle quali può rinascere una coscienza ecocentrica.
Le rotonde sono spazi privi di identità, eppure codificati e regolati, dove la natura si insinua in maniera quasi abusiva, provocatoria, riappropriandosi del suo ruolo vitale. Rappresentano la contraddizione di una società incapace di fermarsi, dominata da un presente sfilacciato in un flusso inarrestabile e fine a se stesso, afinalistico: girare in tondo non porta da nessuna parte, preclude ogni idea di futuro che non sia la ripetizione di un modello di sviluppo non più sostenibile.
Un tempo le strade erano luoghi deputati alla socialità poi, con l’avvento dell’automobile, i pedoni sono stati via via sfrattati da questo spazio cittadino. Le strade, oggi riservate alle auto, possono essere attraversate soltanto sulle strisce e le rotonde sono perfino inaccessibili alle persone. Luoghi deputati al fluire, senza possibilità di sosta.
Le città stesse hanno caratteristiche antropomorfe: le “arterie del traffico”, i centri nevralgici”, il “cuore pulsante” della città, il “polmone verde”, per descriverle usiamo una terminologia che richiama la biologia animale.
Eppure i vegetali rappresentano oltre l’80% delle specie viventi, contro lo 0,3% delle specie animali.
In questo contesto l’erbario, quale simbolo della volontà di controllo, classificazione e dominio dell’uomo nei confronti del mondo naturale, mostra tutto il suo dirompente potenziale, restituendo visibilità a quelle piante che, in maniera non programmata, crescono nelle rotonde stradali.
L’erbario rappresenta uno strumento di riflessione, un abbecedario del Terzo Millennio, da cui ripartire per tornare ad immaginare il futuro.
Questo progetto è stato realizzato raccogliendo le piante che nascono spontaneamente nelle rotonde della cittadina in cui sono cresciuto: Cisterna di Latina. Le foglie ed i fiori di quelle piante sono stati fissati, catalogati e fotografati; in una cartina della città ho riportato i luoghi in cui ciascuna pianta è stata raccolta.
Tecnica: fotografia digitale
Anno di realizzazione: 2024
Stampa: carta fine art Hahnemühle Bamboo Natural Line 13x18 cm (+ 1 mappa 20x30 cm)
"Erbario del Terzo Millennio" è esposto fino al 24 maggio 2024 presso la Galleria "Tiro Production" di Bologna, nell'ambito della mostra internazionale di arte, design e botanica "Art For Na(i)ture", curata da Elisabetta Eliotropio e Francesca Mandas, con il supporto di Arsoluta Milano.